Capita che in una consultazione referendaria uno dei contendenti esprima una posizione di principio, per esempio «la scuola deve essere pubblica, senza se e senza ma». Può sembrare ad una prima lettura che la vittoria di tale posizione sia il riconoscimento della prevalenza dei princìpi sui risultati, ma in realtà l’unica partita che conta, sempre, è quella dei risultati.
Perdere al referendum non mina i princìpi, perché l’etica non è una questione di maggioranza. Ma se ti giochi i princìpi e vinci al referendum, non esultare prematuramente, perché hai solo ottenuto di poter fare all-in al tavolo dei risultati. E se perderai quella partita, avrai dilapidato un bene superiore: la possibilità che i princìpi contino qualcosa nelle scelte future.
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