Aubrey McFato ha pubblicato un post pro-veg che contiene un utile spunto di riflessione:
Quando dici alla gente che sei vegetariano, la gente si mette sulla difensiva.
E’ incredibile lo spettro delle reazioni: dall’ironico all’aggressivo, nessun onnivoro rimane neutro.
L’autore lascia intendere che gli onnivori si sentano in qualche modo minacciati dall’idea stessa del vegetarianesimo. Niente è più lontano dalla realtà.
Gli onnivori sono irritati dalla cultura vegetariana perché ci sono vegetariani, probabilmente la maggior parte una parte minoritaria ma rumorosa, che fanno proselitismo e lo fanno nel modo più odioso: sostenendo la superiorità etica della scelta veg (e il post di Aubrey McFato non è da meno). Quei vegetariani non amano il cibo veg come si potrebbe amare la cucina messicana o il kebab; sono vegetariani (e ancor di più i vegani) che amano l’idea di sentirsi migliori, evolutivamente migliori.
E non c’è niente di peggio.
Nessuno odia i vegetariani in quanto tali, ma la maggior parte delle persone sane di mente è infastidita dagli invasati alla Penelope Longstreet che pretendono di far loro la morale su cosa mettono nel piatto, mischiando greenwash e vaneggiamenti su sostenibilità e biodiversità.
Mangiate pure verdure, beveroni, sassi, quello che vi pare, ma per favore se trattate il resto del mondo da idioti crudeli, non vi lamentate se ciò implica un impatto negativo sulla vostra socialità.