Alfonso Fuggetta ha recentemente pubblicato un articolo circostanziato sull’italica cronica mancanza di competenze medio-alte nell’ambito IT. La fotografia della situazione è azzeccata, tuttavia l’invocazione finale di un’azione salvifica da parte di un ipotetico pubblico di decisori imprenditoriali e politici mi sembra un po’ ingenua e vorrei provare a spiegare il mio punto di vista con un esempio.
Tra i lavori identificati dalla generica etichetta Core Professionals nel grafico “Composition of the ICT Workforce in Europe” citato da Fuggetta (l’originale a pag. 7 di questo documento) c’è la professione dello sviluppatore di software. La maturity di uno sviluppatore software è sostanzialmente rappresentabile in una scala salariale che mira a retribuire essenzialmente la complessità dei progetti che il lavoratore è in grado di affrontare.